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Reggiseno Si o No?

Il reggiseno

Il reggiseno è l’indumento intimo femminile più popolare e discusso.
Ne esistono tantissime tipologie e modelli e per alcune persone è indispensabile mentre molte non lo sopportano o non lo indossano.
C’è chi da la priorità all’estetica, chi lo vuole comodo, chi non esce senza push up o non può fare a meno del ferretto è fan del reggiseno sportivo.
Il reggiseno però non viene indossato solo per fini estetici o per comodità, molto spesso il motivo per cui lo si indossa è prettamente legato alle nostre convenzioni sociali che vedono in modo negativo la vista dei capezzoli sotto gli indumenti.
Questa considerazione che potrebbe essere giudicata insensata ma ancora dominante ha portato alla diffusione il movimento no bra.

La storia del reggiseno

La prima testimonianza storica di ciò che si avvicina all’attuale concezione di reggiseno, risale all’età del bronzo (3400 a.C– 600 a.C), con ritrovamenti di disegni nei quali le donne venivano mostrate praticare attività sportive con indosso indumenti molto simili a dei Bikini.
Ai tempi dell’Impero Romano, le donne erano obbligate a nascondere il proprio seno con fasciature perché lasciarlo libero o visibile sotto le vesti era considerato di cattivo gusto.
La storia del reggiseno prosegue passando per l’invenzione dei noti corsetti spezzafiato del sedicesimo secolo, che a differenza dei precedenti che avevano lo scopo di occultare le forme femminili, avevano lo scopo di appiattire il più possibile il ventre ed accenturare le rotondità del seno, anche grazie a generose scollature.

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Il primo prototipo del reggiseno moderno arrivò nel diciannovesimo secolo ad opera di Hermine Cadolle che presentò all’Esposizione Universale di Parigi nel 1889 due innovativi triangoli di seta che venivano allacciati sul retro, una sorta di corsetto corto chiamato “soutien gorge”.
La sua nascita viene però ufficialmente attribuita nel 1914 alla newyorchese allora diciannovenne, Mary Phelps Jacobs, che con l’aiuto della sua domestica, ne mise appunto una versione rudimentale per indossare il suo abito velato al Ballo delle debuttanti di Manhattan con due fazzoletti e un nastro rosa. La sua invenzione fece incuriosire le amiche che, ingabbiate nei loro rigidi busti, si chiesero come potesse ballare così agilmente e finirono per commissionargliene altri, finendo per brevettarlo depositando il disegno della prima brassiere poi abbreviato nell’attuale bra.
Il suo reggiseno era morbido, leggero e facile da indossare, separava i seni e lasciava libero il busto: tutto il contrario del classico corsetto.

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Nel 1917, merito anche della richiesta di sospendere l’acquisto dei corsetti per preservare il metallo per la produzione bellica, le donne acquisirono sempre più confidenza con il bra, cominciando a lavorare in fabbrica e a liberarsi dei corsetti, gettando le basi per l’emancipazione femminile.
Successivamente, negli anni 50, disegnati appositamente per le pin-up e per esaltare le loro forme abbondanti, nacquero i primi dei reggiseni con all’interno cuscinetti di aria in grado di gonfiare ulteriormente il seno e il reggiseno a coppe a punta che all’epoca era ritenuto dare ai seni una forma molto sensuale e seducente.
Anche se recentemente è stato scoperto quello che sembrerebbe essere il primo push up rudimentale risalente già al lontano 1880, costituito da due cerchi a ricoprire i seni uniti da una fascia di tessuto, e da una cinghia da allacciare dietro la schiena, decorato con pizzi e piume, deposito presso il Museo della Scienza, a Londra

Il movimento No bra

Il movimento no bra nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni 60 come simbolo di rifiuto degli standard tradizionali di femminilità, lottando contro gli stereotipi che non vogliono un corpo libero, ma obbligato ad adattarsi a dei modelli estetici dominanti. Il movimento si diffonde presto in Francia, e poi nel resto dell’ Europa diventando popolare soprattutto negli ultimi anni, anche grazie al periodo di Lookdown, che con il repentino cambio di abitudini anche in fatto di abbigliamento, e la clausura forzata ha dato una forte spinta a lasciare il corpo molto pù libero, compreso il seno, rinunciando sempre di più a questo indumento intimo.

Reggiseno: benefici e svantaggi

Che tu sia a favore del movimento no bra o fan del reggiseno, è utile sapere che questo indumento intimo può avere sia dei vantaggi sia degli svantaggi che potrebbero comportare alcuni effetti negativi sul benessere fisico: vediamo quali sono e come prevenirli. I vantaggi dell’utilizzo del seno posso essere riassunti in: Dare sostegno ai seni particolarmente abbondanti

  • Contrastare l’effetto di gravità con benefici concreti sulla schiena.
    La leggenda metropolitana narra che i muscoli pettorari risulterebbero più sdi se si indossa il reggiseno, ma in realtà alcuni studi sembrerebbero dire il contrario: lasciando libero il seno la muscolatura si rafforzerebbe per effetto di un maggiore sforzo necessario per dare sostegno. , un reggiseno adeguato può però contribuire a prevenire disturbi alla schiena, alla cintura scapolare, alla vertebra cervicale. >Gli svantaggi dell’utilizzo del reggiseno sono principalmente riferibili alla scelta di una misura sbagliata o di un modello non appropriato,e sono: 
  • Cattiva circolazione se si utilizza un reggiseno troppo stretto: tenere e schiacciare i seni dentro un reggiseno troppo stretto può rallentare e impedire la circolazione perché comprime i vasi sanguigni principali. Stabilire una routine senza reggiseno in alcuni momenti della giornata, come la notte, potrebbe contribuire ad un miglioramento del flusso sanguigno
  • Può causare dolori al torace e alle costole: questo disagio è causa anche di mancanza di respiro e altri disturbi legati alla corretta circolazione dell’aria nei polmoni: scegliere un reggiseno della misura giusta per il proprio seno che si adatti al torace e alla forma dei seni, onde evitare spiacevoli sensazioni di costrizione e mancanza d’aria
  • Sudorazione eccessiva: non è raro che nelle afose giornate estive sentirsi in un bagno di sudore a causa del reggiseno, che oltre a costringere la zona toracica, intrappola la sporcizia causando prurito e disagi: il consiglio in questi casi è quello di optare per un modello comodo, senza ferretto e con materiali traspiranti o in cotone.
Generalizzare sull’utilizzo del reggiseno non fa però bene a nessuno, infatti è si importante che il corpo sia libero abbastanza per mantenere in allenamento i propri tessuti, ma ci sono casi in cui il No bra non è praticabile, come la gravidanza, durante l’allattamento o durante l’attività sportiva, dove la sollecitazione ripetuta da i movimenti, possono provocare mal di schiena cronico, cattiva postura, dolori al collo e spalle.

Il Body Tape: l'alternativa al reggiseno

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Se vuoi prenderti una pausa al reggiseno ma non vuoi rinunciare ai suoi vantaggi, sostenendo il tuo seno, oppure se vuoi indossare dei vestiti scollati o aperti sulla schiena e sulle spalle, dove l’utilizzo di questo indumento non sarebbe possibile puoi provare il Body Tape: un nastro adesivo traspirante ed elastico, che rispetta la pelle e che permette un sostegno ottimale a qualsiasi tipo di coppa e sotto qualsiasi tipo di vestito. Lanciato da Kim Kardashian in America, costruendo un tormentone virale intorno a questo accessorio del tutto nuovo e supportato in Italia da Chiara Ferragni, che ha manifestato pubblicamente il desiderio di liberarsi dell’accessorio intimo optando per il Tape che stabilizza naturalmente il seno in modo invisibile. Disponibile anche nello shop di Amioe in varie versioni: dalla classica a rotolo, a cerotti e pads in base al tipo di vestito da indossare.

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In conclusione, che si voglia utilizzare o meno il reggiseno, ogni donna deve sentirli libera di poter scegliere se e quando indossarlo e sentirsi a proprio agio con il proprio seno, di qualsiasi forma e dimensione!

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